RECENSIONI CARFATICHE - L'ESORCICCIO (1975)

Correva
l'anno 1973 e William Friedkin diresse quello che rimane a tutt'oggi un
capolavoro del genere horror.
L'Esorcista sconvolse le sale di tutto il mondo e la possessione di Regan
provocò attacchi di panico, mal di stomaco e svenimenti vari.
Due anni dopo, però, il nostro paese non volle essere da meno e produsse una
nuova pietra miliare del cinema dell'orror...ehm, no, volevo dire del genere
comico, con l'unico, solo e inimitabile ESORCICCIO!
L'ESORICICCIO è una di quelle pellicole che piace da matti o fa schifo, non ci
sono vie di mezzo e il sottoscritto appartiene alla prima categoria, senza
alcuna esitazione 😂😂
Pur essendo un prodotto evidentemente pecoreccio, a tratti anche molto grezzo,
Ciccio Ingrassia (in veste di regista, produttore e protagonista principale)
confeziona una parodia che contiene gag a raffica, le quali anche se dotate di
una ingenua semplicità, strappano risate a go go agli appassionati del cinema
cult anni 70.
Pasqualino Abate (un Lino Banfi con ancora qualche capello in testa) è colto da
una serie di sventure proprio alla vigilia delle elezioni. Il figlio Luigino,
di soli otto anni, diventa un implacabile seduttore di tutte le donne della
campagna circostante, provocando scandali che il Primo Cittadino fatica a
tenere nascosti.
I migliori medici non riescono a venire a capo dello strano comportamento del
ragazzo e, quando la situazione sembra disperata, l'unica possibilità rimane
quella di chiamare L'ESORCICCIO che tutto sa e per il quale il paranormale non
conosce ostacoli.
Affiancato dal fedele Satanetto, la coppia di improbabili stregoni moderni si
cimenterà in "esorcicciate" di tutti i tipi, riuscendo bene o male a
cavare i piedi da ogni inghippo e scoprendo che forse, tutto il macello è colpa
di uno strano amuleto ritrovato proprio dall'Esorciccio qualche anno prima,
durante uno scavo in Iran Centro Sinistra.
Memorabile la scena dell'esorcismo di Barbara, con aglio, olio e peperoncino
annessi e la comparsata di una bellissima mamma di Satanetto, così come resta
memorabile anche la presenza dell'omino congelato nel frigorifero, scocciato
dalle continue invadenze di Pasqualino, fino naturalmente al gran finale, che
vede un'esilarante danza satanica nella sala del municipio, sulle note di
Sciammunin' Rock, cantata dallo stesso Banfi (andate a ripescare il pezzo su
Youtube, fidatevi di me!).
L'ESORCICCIO è una di quelle commedie diventate cult nel corso degli anni, un
film semplicissimo e realizzato con un budget davvero esiguo.
Una pellicola che si fa apprezzare proprio per la sua ingenuità e per le
trovate semplici ma geniali, condite dall'indubbia verve cocmica di Ingrassia e
Banfi, affiancati da comprimari di tutto rispetto come Ubaldo Lay, nei panni
dello stesso tenente Sheridan che l'aveva reso popolare a quei tempi, Tano
Cimarosa nel ruolo dell'odiato avversario politico Turi Randazzo e Didi Perego
nei panni di Annunziata, paziente ed apprensiva moglie del sindaco.
Un film da vedere senza pretese, lasciando qualsiasi pensiero fuori dalla
porta.
Un film che potrà riportarvi a quella commedia basica se volete, ma mai volgare
ed assolutamente senza tempo, a mio parere.
Ho voluto concludere il 2018 con una recensione un po' folle come questa,
ripescando un titolo a cui sono molto affezionato e che non manco di rivedere
almeno una volta l'anno.
A questo proposito, colgo nuovamente l'occasione di farvi i miei migliori
auguri di una buona fine e un buon inizio, ricordandovi una cosa fondamentale:
LA PAURA NON ESISTE!!