RECENSIONI CARFATICHE - L'ANGELO DEL MALE BRIGHTBURN (2019)

Ebbene sì, in questa sfilza di recensioni degli ultimi giorni, causati da un riposo forzato e raffreddato, eccomi a parlare anche del freschissimo e bellissimo BRIGHTBURN (anche se devo ammettere che, questa volta, ho preferito la traduzione italiana).
I Breyer sono una giovane e deliziosa coppia che risiede appunto a Brightburn, Kansas.
Da quando si sono sposati, entrambi covano il grande desiderio di avere un bambino che possa completare la loro esistenza ed allietare le loro giornate.
E' così che, una notte come tante, qualcosa si schianta nei pressi della loro fattoria e la coppia, una volta accorsa sul cratere ancora fumante, trova i resti di una navicella spaziale ed un neonato all'interno, che pare essere la risposta alle preghiere di Tori e Kevin.
Questa trama vi ricorda qualcosa di molto familiare? Come dite? Quel tizio con la calzamaglia rosso e blu, che ha un sacco di superpoteri e difende il mondo da geni criminali tipo Lex Luthor?
Beh, diciamo che ci avete azzeccato, solo che in questa storia, c'è davvero ben poco da scherzare con il piccolo Brandon Breyer.
Perché lui non ha nessuna voglia di usare i suoi poteri al servizio del bene ed ha invece tanta voglia di fare il cattivo con chi non si comporta come piace a lui.
Semplice eppure geniale idea ad opera di James Gunn (produttore esecutivo) e David Yarovesky (regista) di ribaltare completamente le origini di Superman per narrare la nascita di un supervillain bastardissimo fino al midollo e apparentemente inarrestabile.
L'ANGELO DEL MALE scorre benissimo nella sua ora e venticinque e regala allo spettatore quella che è, a parer mio, una vicenda abbastanza lineare, almeno per i navigati del genere, ma che non manca di tenere incollati allo schermo e regala momenti di pura tensione, senza scadere in facili scappatoie come i triti e ritriti jump scare, che sembrano andare molto di moda, ultimamente.
Interessante seguire l'evoluzione del personaggio e la scoperta dei suoi superpoteri, così come il cambiamento interiore che porta nel giovane Brandon una freddezza glaciale seconda solamente alla cieca malvagità.
Un bambino cattivo che non vuole essere preso in giro, né contraddetto o respinto in amore.
Un bambino cattivo che è meglio non fare arrabbiare ed al quale non è consigliabile mentire.
Pur essendo alle prime armi, Brandon dimostra di avere piena consapevolezza dei suoi talenti (anche se si può lavorare di più su simbolo e costume) ed al comando di "Prendi il mondo" avrà come ostacolo soltanto l'amore incondizionato della madre nei suoi confronti, ad ancorarlo verso quello che resta uno spiraglio di luce sempre più debole.
Lode agli effetti speciali e all'atmosfera che si rivela uno dei punti di forza, se non l'aspetto fondamentale di parecchie scene e bravi tutti gli attori, Elizabeth Banks su tutti nel ruolo della madre dolcissima e protettiva a tutti i costi, che rendono reali e credibili tutti i personaggi.
Finale da antologia per una storia che purtroppo ha visto la sala cinematografica praticamente vuota e dispiace.
Dispiace che prodotti del genere non abbiano il giusto riscontro, come detto tante volte in questa sede.
Girato con un budget non eccelso, L'ANGELO DEL MALE ha incassato ben quindici milioni in tutto il mondo nel primo weekend.
Un ottimo risultato e già si vocifera di un possibile seguito, ma sono solamente voci, appunto.
Per quello che mi riguarda, pur lasciando parecchie questioni in sospeso, L'ANGELO DEL MALE è una storia fatta e finita, che non ha bisogno di ulteriori capitoli e spiegoni vari, pena il grosso rischio di scivolare nel ridicolo e perdere quell'identità così solida che possiede, traendo spunto da quel mondo cinemafumettistico, ormai entrato nel cuore di tutti, ma prendendo tutt'altra strada.
Una strada che, se vogliamo essere pignoli ha qualche ingenuità al suo interno, ma che comunque rimane estremamente coraggiosa.
PS: Michael Rooker REGNAT!!! ^_^