RECENSIONI CARFATICHE - LA BATTAGLIA DEI SESSI (2017)

Ma quanto adoro i film intelligenti e ricchi di quell'umorismo senza volgarità, unito a personaggi ben scritti e una storia di sicuro interesse! Ve l'avevo mai detto?
Mi sa di sì, come mi sa che LA BATTAGLIA DEI SESSI contiene queste e molte altre cose.
Diretto a quattro mani da Valerie Faris e Jonathan Dayton e basato sulla vera storia e il vero match che vide protagonisti la campionessa di tennis femminile Billie Jean King contro l'ex campione Bobby Riggs, in quella che sarà appunto definita come la Battaglia dei sessi, per la conquista del giusto posto di rilievo delle donne in una società sportiva estremamente sessista (e stiamo parlando degli anni settanta, mica del Medioevo!) che fino a quel momento pagava le atlete femminili circa un ottavo di quanto percepiva un uomo.
Sconvolgente, vero? E non sono ancora sicuro che le cose siano poi cambiate così tanto anche oggi e non solo nello sport, purtroppo... :( al diavolo noi e la nostra cazzata di dichiararci moderni e democratici, ma vaff!!!!
Ehm...scusate lo sfogo. Proseguo.
Ne LA BATTAGLIA DEI SESSI, questo importante episodio viene descritto e rappresentato con eleganza e ironia, senza escludere i toni drammatici che costellano le vite private dei due campioni protagonisti.
Da un lato, Billie Jean è quasi imbarazzata dal successo che l'ha travolta dopo il titolo di campionessa, anche se è evidente come sia una ragazza tenace e ben determinata a dare alla figura della donna il rispetto che merita, tanto da farsi cacciare, assieme alle ragazze che la seguiranno, dalla federazione tennistica americana e creare un torneo femminile a sé che, piano piano incontrerà la curiosità e l'interesse di sempre più persone, che appoggeranno una scelta intrisa di coraggio.
Billie dovrà fare però i conti con la sua devastante situazione sentimentale, che la porterà inaspettatamente fra le braccia della parrucchiera Marylin e spingerà il marito Larry ad allontanarsi, mentre il segreto della sua relazione extraconiugale dovrà rimanere tale, pena il giudizio spietato e ingiusto di una società retrograda che non potrà mai perdonarla e che farebbe affondare la sua carriera.
Dall'altro canto, assistiamo alle spacconerie e alle continue manifestazioni del maiale maschilista (come lui stesso si definisce!) Bobby Riggs, ex campione inserito nella Hall of Fame tennistica e atleta che ancora gode di grande fama e dell'appoggio di personalità influenti nell'ambiente, ma con il vizio del gioco e la propria vita matrimoniale agli sgoccioli.
Odiarlo e trovarlo irresistibile sarà un tutt'uno, garantito!
Sarà proprio Riggs ad avere l'idea di questo incontro uomo vs donna, per dimostrare come il posto ideale delle ragazze sia la cucina o la camera da letto e non il campo da gioco.
Emma Stone e Steve Carell hanno una sintonia perfetta e ricoprono i ruoli dei protagonisti alla perfezione, assomigliando anche fisicamente ai veri Billie e Bobby (complimenti al make up!!! :O ) e formando una specie di magia che buca lo schermo e cattura l'attenzione e le emozioni dello spettatore, che non può fare a meno di seguire l'esito di un match davvero adrenalinico e ben girato, dal finale non scontato, almeno per quelli come il sottoscritto che ignoravano come fossero andate realmente le cose (e mò non sbirciate su Wikipedia!!!!).
Colonna sonora da urlo, con pezzi immortali come Rocket Man di Elton John e Whats is life di George Harrison, solo per citare un paio di titoli decisamente rappresentativi e nota di merito anche per la fotografia, con toni gialli e blu che ricreano, assieme alla scenografia ed i costumi, alla perfezione gli anni settanta al loro inizio, dove tutto sembrava bello e frizzante, ma dove la sporcizia era perennemente in agguato e abbondante nei punti d'ombra dei riflettori.
Visione che consiglio caldamente, molto più di Borg McEnroe (dello stesso anno) che non mi ha fatto impazzire più di tanto, risultando eccessivamente pignolo dal punto di vista documentaristico e quindi inevitabilmente freddo.
Vi divertirete e rifletterete a lungo, seguendo le peripezie di Billie e Bobby, in quella che fu la BATTAGLIA DEI SESSI più importante, alla quale ne seguirono altre che contribuirono a cambiare cose che andavano cambiate.
Memorabile la frase finale dello stilista gay Ted Tinling (uno spassosissimo Alan Cumming) che, dopo aver abbracciato Billie le dirà: "Un giorno saremo liberi di essere chi siamo davvero e di amare chi vogliamo..."
E io spero davvero che un giorno potrà finalmente essere proprio così!
Alla prossima, cari CaRfetti!
Un grande Slam dal vostro REAL CaRfa! :P
;)