RECENSIONI CARFATICHE - DOWNRANGE (2017)

Sei ragazzi, il carpooling ed un bel viaggio in auto nelle assolate e sperdute strade dell'America rurale.
All'improvviso (Dopo 30 secondi di film) una delle gomme esplode e costringe i passeggeri a scendere e cambiarla, prima di riprendere il viaggio.
Tra battute, selfie e reciproca conoscenza, il nuovo pneumatico sta per essere montato, quando un piccolo pezzo di metallo cade a terra dalla gomma scoppiata, rivelandosi essere il bossolo di un proiettile.
Downrange (letteralmente "lungo la traiettoria") è un thriller/horror diretto da Ryūhei Kitamura, bravo regista nipponico che ha già sfornato il fantastico e delirante Midnight Meat Train (non dico il titolo italiano perché fa cagare!), nel lontano 2008.
Visto la prima volta verso l'inizio di quest'anno, ho ripescato questa pellicola qualche settimana fa, per spulciarla a dovere e fare una recensione come si deve, perché ammetto che la prima visione era stata alquanto distratta.
Il punto di forza, a mio parere, di questo film è che l'azione comincia subito! Assediati immediatamente da uno sniper misterioso e folle, che si diverte a giocare a tiro al bersaglio con le loro teste, i teen ager si riparano dietro al suv e tenteranno in tutti i modi di salvare la pelle, anche se è ovvio che non tutti ci riusciranno.
Pazzeschi i primi due omicidi che arrivano dopo venti minuti, tanto per chiarire con cosa abbiamo a che fare e che ci sarà difficile rilassarci in poltrona durante la visione.
La pellicola gioca tutto sulla tensione, ma anche sull'evoluzione dei protagonisti assediati e senza apparente via di scampo, i quali dovranno spremersi ben bene le meningi per contrastare il tiratore psicopatico.
C'è azione e sangue, tanto sangue. Il tutto condito da qualche esplosione, lupi che fanno capolino dal bosco (bellissima scena, forse la più intima di tutto il film!) ed una regia accurata, ma anche divertita e un pochino sadica, se vogliamo.
Kitamura dimostra di avere mestiere e fare scelte azzeccate nelle inquadrature, mostrando appieno angoscia, disperazione e lucida e spietata voglia di far soffrire prima di uccidere, mentre la fotografia calda e suggestiva rende la location una protagonista incisiva, per l'intera durata, anche se la cornice d'azione è pur limitata a qualche centinaio di metri.
Tante sono le scene ben fatte, che fanno rimanere lo spettatore piacevolmente colpito da questo B-Movie intriso di adrenalina, tanto che i consueti jump scare (pochi, per fortuna!) vanno un po' a cozzare con tutto il resto.
I difetti? Ce ne sono, certo: gli attori non offrono una recitazione proprio brillante, sicuramente ed ulteriormente peggiorata dal doppiaggio italiano che, in questo caso, è piatto e senza personalità e l'evoluzione stessa delle vittime durante l'assedio non è approfondita come avrebbe potuto, nonostante sia evidente la volontà di far seguire loro un percorso di un certo tipo.
Che altro? Ah, sì... i poliziotti fanno ridere e non credo fosse una cosa voluta. 😂
Colonna sonora non incisiva, tranne qualche eccezione, senza che alcun motivo rimanfa impresso dopo la visione.
Fantastica è invece la scelta (spoiler!) di non mostrare mai il volto dell'assassino (Duel docet!) né le ragioni che lo spingono a seccare chiunque transiti da quella strada, perché la follia non richiede alcna spiegazione e non ha bisogno di essere identificata, mostrandosi così ancora più terrificante.
Pollice verso e tristezza per l'ultima scena, invece... :( ma che cazzo! Che bisogno c'era? No, dico: che bisogno c'era????
Se dovessi dare un voto a Downrange, lo collocherei tra il 6 e il 7: fatto benino, ma si poteva fare di più, anche se la visione è piacevole e comunque la tensione regge bene in diversi momenti. Evidentemente, ero abituato troppo bene, dopo Midnight Meat Train, ma continuerò a tenere d'occhio Kitamura, nella speranza che possa dirigere un film horror meno estivo e più impegnato.
PS: ma voi riuscite a capire quale cacchio di sistema operativo hanno gli smartphone che vengono usati nel film? A me è sembrato il telefono di Poochie! Boh...