RECENSIONI CARFATICHE - ARCTIC (2018)

28.08.2023

L'estate è finalmente arrivata! Chiamata a gran voce da (quasi) tutti, dopo un maggio assolutamente dimenticabile.

Con l'estate arriva pure il caldo, il sudore, i vari aromi connessi, ecc ecc.

Piacere per tanti, delirio per altri e visto appunto la calura ormai presente nella vita di tutti i giorni, ho pensato che una recensione "fresca" avrebbe fatto piacere e magari potrebbe donare quel sospiro di sollievo, come un bella doccia ghiacciata! :P

Scherzi a parte, oggi vi parlo di quel gran bel film che è ARCTIC, diretto da Joe Penna, che non conoscevo per nulla come regista e interpretato magistralmente da un immenso Mads Mikkelsen, attore sottovalutatissimo e spesso ingiustamente relegato in ruoli da cattivaccio, anche se di classe (C'è da dire che i suoi lineamenti, in effetti, non predispongono molto alla parte della luce...).

ARCTIC appartiene decisamente al filone dei Survival Movies, ovvero quelle storie in cui il protagonista o i protagonisti sono inseriti in un contesto disperato, isolato, selvaggio e quasi senza speranza di uscirne vivi.

Scopo del film è appunto uscire vivi da quel contesto, partendo da un punto A parecchio difficoltoso, fino ad arrivare a un punto B che rappresenta la salvezza. Come vedete, la trama è molto semplice, ma è proprio il contesto nel quale si svolge la vicenda a fare la differenza, oltre ovviamente alle insidie che i personaggi devono superare per sopravvivere.

Esempi ottimi di Survival Movies, che vi invito a recuperare se non avete già visto e che mi saltano subito alla mente, sono Tutto è perduto, con un grandissimo Robert Redford, 127 ore, storia vera perfettamente resa da un eccellente James Franco e anche il più commerciale (e buono) Cast Away o il crudo Alive - Sopravvissuti.

Spesso e volentieri, in queste storie, i dialoghi sono davvero ridotti all'osso ed è la mimica e la preparazione fisica dell'attore che fa la differenza.

Certamente, una grande prova recitativa, resa ancora più intensa dalle condizioni di ripresa che, quasi sempre, sono estremamente rischiose e snervanti.

In ARCTIC, assistiamo all'odissea polare di Overgard (Mikkelsen), impegnato a vivere isolato tra i ghiacci, giorno dopo giorno, tra la speranza di essere recuperato e lo sconforto di non vedere mai arrivare i soccorsi, mentre qualche dito del piede ha già abbandonato il corpo a causa del freddo proibitivo.

Un bel giorno, l'elicottero dei soccorsi arriva davvero a prenderlo, ma sfiga vuole ch giunga al campo del poveretto proprio durante una bufera di neve e quindi eccolo che cade malamente. Il pilota muore sul colpo e la giovane copilota non ne esce benissimo.

A quel punto, Overgard decide che è meglio salvare sé stesso e la suo sfortunata soccorritrice, senza indugiare ulteriormente e, preparata una barella per trasportare la ferita, il nostro inizia il suo difficilissimo cammino verso il più vicino (si fa per dire!) campo base.

Non mancano insidie come le montagne aspre, gli orsi polari affamati e non manca affatto la tensione e l'emozione, mentre empatizziamo inevitabilmente con il protagonista e preghiamo che possa farcela a raggiungere il pesante traguardo.

Come dicevo prima, dialoghi davvero ridotti al minimo sindacale, anche perché i due personaggi parlano lingue diverse, ma questo non importa affatto ai fini dell'avventura che catapulta lo spettatore in un mondo inospitale e spesso mortale, dove la forza di volontà potrebbe non essere sufficiente per tornare a casa.

Non sappiamo perché Overgard sia finito dove si trova e non conosciamo la storia del suo personaggio, tramite flashback o racconti, ma va benissimo così, dal momento che l'azione è subito presente e Mikkelsen appare davvero in stato di grazia, afferrando per le palle un ruolo difficile e regalando un uomo incredibilmente fragile, ma anche intelligente e pieno di energie, trovando una soluzione a qualsiasi ostacolo gli si pari di fronte e determinato e non voler salvare la pelle a discapito della ragazza ferita, ma deciso a portarla con sé nonostante quello che potrebbe comportare.

ARCTIC è davvero bello e scorre alla perfezione, tra inquadrature memorabili e una colonna sonora essenziale, in mezzo a tutto quel bianco che acceca, avvilisce e spaventa.

Non vi pentirete del mio consiglio di concedere a questo titolo una visione attenta, anche se dovrete vederlo sub ita, visto che i capaci distributori italiani l'hanno snobbato senza alcuna pietà.

Cazzoni deficienti…

Ma visto che di parole ce ne sono davvero poche, vi godrete ugualmente la visione in ogni sua sfaccettatura, garantito.

Allora? Vi ho fatto venire almeno un po' più freschino?

Me lo direte alla prossima CaRfa-Review! ;)

Nel frattempo copritevi che fa fred...ehm, scherzavo.

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